Pubblicato da: testo Mario Prestifilippo
La legge Regione Sicilia n.35 /2020 e relativi Decreti Attuativi ha già la tracciabilità che dovrebbe essere certificata dall ASP o dai micologi iscritti in apposito registro regionale.
Ma non si capisce come mai ancora oggi ,dopo che il Presidente della Regione ha firmato e pubblicato i Decreti, siamo in alto mare , considerato che L’Assessorato specifico aveva individuato un funzionario che doveva espletare e convocare un tavolo di lavoro.
A distanza di più di sei mesi , ancora niente.
Si opera ancora nella illegalità e , quasi tutti,senza patentino specifico
Di contro la Regione Piemonte già parla di autenticità e origine.
La tracciabilità del tartufo bianco del Monferrato ora è possibile: scientificamente
Un team di esperti dell’Upo ha analizzato il suolo e le sue peculiarità per sviluppare un metodo di tracciabilità del prodotto monferrino
Giovanna galliano
Questo è il nostro obiettivo: donare al territorio la possibilità di farsi conoscere a livello internazionale», spiega Franco Novelli presidente di ATS (Associazione Temporanea di scopo) che da cinque anni si occupa di portare avanti l’opera di valorizzazione del tartufo bianco pregiato del Monferrato, grazie anche alla collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e del CNR. «Lo ribadisco ancora una volta: non si tratta di entrare in concorrenza con Alba o altre zone dell’Italia come qualcuno ha pensato», aggiunge Novelli che già per gennaio convocherà un’assemblea con gli altri 21 Comuni che animano l’Associazione dei Comuni dell’Alto Monferrato, per pensare a nuove strategie promozionali. «Il fine – spiega – è far comprendere che qui, in questo angolo di Piemonte, esiste un prodotto che per le sue qualità non è uguale a nessun altro».
Un prodotto che, unico in Italia, può fregiarsi di una carta di identità del Piemonte Orientale e dal CNR che ha dimostrato la possibilità di individuare la provenienza dei prodotti attraverso analisi di laboratorio che ne certificano l’autenticità e l’origine.