La Gabriela Cojocaru di (Truffleland Vanghetti) senza freni.
“Sono i cazzi miei e nessuno deve provare a dettare nella mia attività”.
(Come se il cliente che ha pagato per della merce non avesse dei diritti).
Questa la frase probabilmente più significativa, oramai divenuta lo slogan dell’azienda.
Frasi del tipo: decido io quando e a chi inviare l’ordine, non sono difficili da trovare tra i post e i commenti della Cojocaru.
Dopo le numerose e ripetute contestazioni che da più di un anno si susseguono su diversi gruppi specializzati di Facebook da parte di clienti a dir poco scontenti, che, dopo 3 anni di attesa (come dichiarato dalla stessa) non hanno ancora ricevuto la merce ordinata e pagata;
Gabriela Cojocaru, volto di Truffleland Vanghetti pubblica il 13 novembre un post in preparazione alle vendite natalizie, che sa di presa per i fondelli.
Il venditore non spedisce la merce? Ecco cosa fare.
LA LEGGE INDICA IN TRENTA (30) GIORNI IL TEMPO MASSIMO DI CONSEGNA (salvo accordi tra le parti diverso e documentabile).
Nel caso di mancata consegna e mancato rimborso è possibile rivolgersi ad una associazione consumatori.
Consigliamo, nel caso di pagamenti per acquisti online, di utilizzare esclusivamente metodi sicuri con garanzia di rimborso. Tipo PayPal che vi rimborsa nel caso ci siano problemi in maniera comoda con pochi clic. Basta aprire una controversia. E saranno loro a mettere al loro posto i furbetti del web che pensano di essere quelli che dettano le regole.
Diffidate di chi non accetta transazioni sul circuito PayPal. O sono già stati contestati o lo saranno. E per questo non lo utilizzano.
Nel caso di pagamenti con altri metodi, se si è incappati in persone poco serie o addirittura truffatori, difficilmente si potranno far valere i propri diritti.
Soprattutto se questi non sono italiani e si rendano irreperibili.
