Diverse sono le abilità che dovrebbe disporre un buon tartufaio. E una di queste non secondaria ad altre è il sapersi orientare.
(Premessa: nessuna tecnologia o softwere può sostituirsi all’esperienza e al buon senso. È un errore che può essere pagato a caro prezzo affidarsi completamente alle tecnologie che devono rimanere a supporto delle nostre capacità di orientarci).
Muoversi nella natura in autonomia, non sempre può risultare cosa semplice.
Soprattutto quando si abbandonano i sentieri battuti camminando per molte ore.
In passato la ricerca del tartufo era una attività ad appannaggio quasi esclusivo dei residenti delle zone vocate. Il tartufaio, spesso era il contadino che viveva vicino alle pasture. Queste venivano raggiunte a piedi o con brevi spostamenti in auto. I luoghi e il territorio circostante erano quindi ben conosciuti, e le capacità di orientarsi erano qualità innate per queste persone.
Oggi le cose sono cambiate. Chi si avvicina a questo mondo, può non aver sviluppato sufficentemente le capacità e conoscenze per muoversi negli ambienti forestali. Questo fa si che i nuovi tartufai frequentino principalmente gli stessi luoghi perché vicino alle principali vie di comunicazione e perché più facili da raggiungere e da girare in sicurezza. Tartufaie estremamente sfruttate che di conseguenza si impoveriscono e rischiano di scomparire.
Un altra antipatica conseguenza sono le tensioni che si possono creare tra i residenti e questi nuovi tartufai con azioni poco edificanti che non di rado leggiamo sulle cronache dei vari media e che sono da condannare sempre.
Andare a tartufi, per molti è un hobby; un modo per immergersi nella natura con il proprio fidato amico a 4 zampe, e magari tornare a casa con qualche profumata soddisfazione in più.
In Italia si stimano circa 70mila raccoglitori abilitati e il numero è in costante aumento.
Diventa cosi fondamentale trovare nuovi spazi.
Ma avere una abilitazione alla ricerca dei tartufi non vuol dire essere in grado di orientarsi nei boschi.
Oggi la tecnologia ci può aiutare molto su questo aspetto utilizzando uno strumento che tutti o quasi abbiamo sempre con noi. Esistono molte applicazioni per smartphone sviluppate per le attività outdoor a supporto delle nostre esplorazioni.
Ma una in particolar modo sembra fare al caso nostro viste le ampie possibilità di personalizzazione.
Locus Map, sviluppata per sistemi Android e ora disponibile anche nella versione iOS (ma per ora in versione semplificata anche se in fase di sviluppo) è una applicazione cartografica gratuita che comprende le mappe online. Vi consiglio dopo averla configurata e testata sul campo, se la vostra intenzione è quella di impegnarvi in un trekking impegnativo in zone a scarsa copertura di rete, di acquistare le mappe offline, fondamentali quando ci si reca in queste zone, in modo da avere sempre disponibile la cartografia senza brutte sorprese quando se ne ha più bisogno.
