Via libera alla Camera, il testo passa al Senato.
La Camera dei Deputati ha approvato una riforma che inasprisce le pene per chi uccide o maltratta animali.
L’uccisione non necessaria di un animale sarà punita con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, che possono salire a quattro se questa avviene «con sevizie o prolungandone volutamente le sofferenze»
Nel caso del maltrattamento senza uccisione le pene salgono fino a 2 anni, con un minimo di 6 mesi, accompagnati da una multa tra i 5 e i 30 mila euro che oggi è invece alternativa alla reclusione. La multa in caso di uccisione dell’animale è invece raddoppiata e andrà da 10 a 60 mila euro.
Diventano poi perseguibili d’ufficio l’uccisione o il danneggiamento degli animali altrui, con pene che pure qui arrivano fino a quattro anni, a cui potrà essere aggiunta una sanzione da 10 a 60 mila euro. Vengono inoltre estese le misure di prevenzione previste dal codice antimafia anche ai soggetti abitualmente dediti all’organizzazione dei combattimenti o al traffico di cuccioli. Per quest’ultimo è previsto un aumento delle pene fino a 18 mesi con multa fino a 30 mila euro.
A livello nazionale viene introdotto il divieto di tenere cani o altri animali alla catena, già previsto da alcune leggi regionali, con sanzioni da 500 a 5 mila euro.
Infine un punto su cui è stata registrata l’unanimità dell’aula, ovvero l’aumento delle pene pecuniarie previste dall’art 727 per l’abbandono o la detenzione degli animali in condizioni incompatibili, che passano a un massimo di 10 mila euro con un minimo di 5 mila, che in combinazione con le nuove norme del Codice della strada che prevede una pena maggiore in caso di abbandoni sulle strade o nelle loro pertinenze (rientranze, aree di sosta, svincoli) porta l’ammenda minima a poco meno di 7 mila euro.
La proposta, sostenuta da Michela Vittoria Brambilla, mira a trasformare gli animali in soggetti di diritto, cambiando il titolo del codice penale da “Delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali” a “Delitti contro gli animali”. Le nuove norme aumentano le sanzioni pecuniarie e introducono misure di prevenzione riguardo ai combattimenti clandestini e al traffico di cuccioli. Questa riforma è considerata storica e risponde a una crescente domanda di protezione animale da parte della società.