Queste le parole scritte a lettere cubitali in un post pubblicato da Gabriela Cojocaru di Truffleland; azienda che si occupa di fabbricazione di attrezzature per raccoglitori di tartufi.
Questo post è stato scritto e successivamente rimosso dalla Cojocaru il 6 agosto 2024, dopo aver appreso dell’avvelenamento di un cane da tartufo.
La cosa ancor più grave è che questa dichiarazione viene fatta da una persona che su facebook ha un certo seguito tra gli appassionati. Il suo profilo viene utilizzato come vetrina per la vendita di attrezzatura da tartufo e per intrattenere il suo pubblico con foto personali spesso ammiccanti al genere maschile, e “perle di saggezza” inerenti; spalleggiata da un certo numero di profili di dubbia autenticità e da persone che condividono nei modi queste pratiche. Per i suoi scopi, e per dare visibilità ai propri prodotti, di recente a fondato un gruppo su facebook denominato: Tartufi, Vanghetti, Piante e Lagotti da Tartufo.
Truffleland Vanghetti detiene anche i diritti su diversi domini internet tra cui:
truffle.land sito principale, dove oltre ai vanghetti viene commercializzato anche il tartufo.
tartufomagazine.com/it che prometteva (a detta della Cojocaru) una informazione capillare sul mondo dei tartufi, al punto di dichiarare che (sua affermazione) i tartufai non avranno più bisogno di andare nel bar per conoscere i fatti esattamente come sono successi. Affermazione fantasiosa.
Per chi non avesse la sufficente empatia verso le persone e sensibilità nel rispetto dei cani e degli animali in generale, e verso la proprietà privata, faccio notare che la legge punisce quelli che possono essere dei reati.
In Italia sono circa 46.000 gli avvelenamenti volontari di cani da tartufo, da caccia e compagnia. E il numero di casi è in aumento. Questi avvelenamenti che sono una pratica vigliacca e disumana, che non di rado leggiamo sulla cronaca, generalmente colpiscono in maniera indiscriminata chiunque si rechi in zone dove sono state disseminate esche contaminate con agenti tossici.
Le motivazioni sono spesso riconducibili alla rivendicazione di territori liberi di raccolta tartufi e caccia.
L’articolo 544-bis del codice penale stabilisce la pena della reclusione da quattro mesi a due anni per chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la MORTE di un animale.
DANNEGGIAMENTO VIOLENTO A SCOPO INTIMIDATORIO
È reato il danneggiamento violento a scopo intimidatorio.
Art. 635 Codice Penale
Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall’articolo 331, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
UNA CONDOTTA IMBARAZZANTE E PREOCCUPANTE
Imbarazzante è anche la spregiudicatezza del linguaggio di tipo mafioso riscontrato anche in altri post e commenti a firma Cojocaru.
Se ti fai i cazzi tuoi nessuno ti avvelena i cani…ne ti spacca la macchina…Imparate a stare al mondo…dei tartufi.
Secondo la Cojocaru, il “mondo…dei tartufi” è un mondo di arroganza, crudeltà, minaccie e intimidazioni dove si deve aver paura. Dove si deve temere per i propri cani; per la propria auto o per la propria incolumità se si è scomodi per qualcuno.
Faccio presente che “Tutti noi possiamo essere scomodi per qualcun’altro. Quindi tutti possiamo essere colpiti.”
E questo modo di pensare e agire secondo questa “signora” è legittimo.
Al di la delle simpatie o antipatie che si possono avere verso altre persone, la libera cerca del tartufo è regolamentata da leggi nazionali e regionali come anche la tutela delle persone.
La “giustizia” sommaria, non è prevista in Italia e non credo nemmeno in Romania, paese di origine della Cojocaru.
Non credo che La Cerca del Tartufo in Italia, patrimonio UNESCO, abbia bisogno di questo genere di esempi.
Non dobbiamo permettere che certe persone trasformino il mondo del tartufo italiano in un far west.
Questo modo di pensare e agire non può essere tollerato e deve essere condannato se non denunciato.
Con quel post, Truffleland di Gabriela Cojocaru legittima queste barbarie e questa mentalità mafiosa.
Il prossimo cane avvelenato potrebbe essere il tuo.
Il prossimo ad essere diffamato o a ricevere minaccie, potresti essere tu.